Regolamenti End of waste
Il termine End of Waste, in italiano “Cessazione della qualifica di rifiuto”, definisce un processo di recupero eseguito su un rifiuto, al termine del quale esso perde tale qualifica, per acquisire quella di prodotto nel rispetto di precisi canoni stabiliti dalla legge.
Per End of Waste si intende, quindi, l’intero processo che permette a un rifiuto di tornare a svolgere un ruolo utile come prodotto, il cui utilizzo garantisce ai produttori un livello elevato di sostenibilità e un vantaggio economico e ambientale.
L’obiettivo dell’EoW è infatti di promuovere il riciclaggio, contribuendo ad assicurare un elevato livello di protezione ambientale attraverso la riduzione dei consumi di materie prime vergini e dei quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento.
La Direttiva 2008/98/CE riguarda i rifiuti utilizzabili come materie prime per essere inviati in impianti dedicati. I relativi regolamenti specifici, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, riguardano i seguenti materiali:
- vetro (1179/2012/UE – regolamento europeo)
- rottami metallici (333/2011/UE – regolamento europeo)
- rame (715/2013/UE – regolamento europeo)
La certificazione End of Waste presuppone la verifica di conformità del sistema di gestione per il corretto trattamento dei materiali che cessano di essere considerati rifiuti, prevedendo una serie di attività/controlli specifici che riguardano:
- Qualità dei rottami ottenuti dall’operazione di recupero;
- Rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di recupero;
- Processi e tecniche di trattamento;
- Predisposizione di una dichiarazione di conformità;
- Applicazione di un sistema di gestione per la qualità.
Per carta e cartone il riferimento è il Decreto Ministeriale 188/2020, che stabilisce, per i produttori di carta e cartone recuperati, la certificazione obbligatoria del sistema di gestione qualità UNI EN ISO 9001, per la quale ANCIS è organismo accreditato.